27 febbraio 2018

VOGLIO FARE LO YOUTUBER!

Se chiedi oggi a un ragazzino cosa vorrà fare da grande, sicuramente ti risponderà così: 'Lo Youtuber'. Una ragazzina invece risponderà così: 'La fashion-blogger'. Premesso che non sanno neppure cosa significhi esattamente il termine 'youtuber' o 'fashion-blogger', nè tanto meno cosa facciano queste figure per vivere, è evidente che queste risposte sono il segno del decadimento civile e culturale della società. Ringraziamo i social-network, ringraziamo i contenuti di internet, ringraziamo i media che in copertina mettono la fashion-blogger o lo youtuber, ringraziamo i genitori di questi ragazzini perchè sono i loro primi fans. Scrivo di ragazzini ma hanno già tredici o quattordici anni, per cui sono già in età adolescenziale, per cui una testa pensante e delle idee che cominciano concretamente a formarsi. D'altronde, quando li vedo camminare con il cellulare in mano e come automi vanno a sbattere contro un ostacolo che hanno davanti, mi rendo conto e ho la conferma che qualcosa di grave è capitato a questa civiltà. Qualcosa paragonabile a una tragedia. Domenica ho visto al cinema un film che, nonostante fosse una commedia, rappresentava realisticamente il dramma della dipendenza dalla tecnologia e dall'apparire. Vado in una palestra di quartiere che è frequentata non solo da ragazzi ma anche da adulti e anche in questo contesto mi rendo conto del decadimento dei valori e della cultura, a fronte dell'effimero, dell'apparenza, dell'immagine e del qualunquismo più becero. Ora, con una collettività così ignorante e vuota, come possiamo pensare che i nostri politici non facciano i propri interessi e ci promettano l'impossibile e l'irrealizzabile? La maggior parte neppure si accorge del vuoto che ci comunicano e ci promettono, ma ancor più grave, al di la dei meri slogan ad effetto, è che queste persone sono inconsapevoli che i politici giocano con le loro vite e con i loro destini, in una sorta di manipolazione comunicativa. Fa tenerezza sentire un bambino che dice che il suo lavoro da grande sarà lo youtuber. Fa altrettanto tenerezza l'adulto che crede ancora alle false promesse dei politici. Alla fine, purtroppo, sarà la realtà a portarli con i piedi per terra. Così come c'è il bambino che scrive la lettera a Babbo Natale perchè crede che Babbo Natale esista, così arriverà il giorno in cui i genitori gli faranno aprire gli occhi dicendogli che Babbo Natale non esiste. Sul volto del bambino comparirà stupore e tristezza.

19 febbraio 2018

4 MARZO

Si avvicinano le elezioni del 4 marzo. I candidati, almeno la maggior parte di questi, sono penosi. Ma non si vergognano a presentarsi con quelle facce e a promettere cose impossibili agli italiani? Mi viene anche il forte sospetto che non gliene frega nulla delle sorti di questo paese, l'importante è ingrassare la gobba e con la gobba anche i vizi. Non parliamo poi dei paladini della giustizia, dell'onestà e della trasparenza, lo pseudo-movimento ormai partito politico con un forte deficit perchè alcuni suoi rappresentanti non hanno restituito parte dei loro compensi. Si sa, l'uomo, per natura, è ladro. Il terrore è quello di ritrovarsi un governo di larghe intese, in sostanza una bella ammucchiata dove tutti sono contenti e nessuno ci perde nulla. Finirà così e alla fine chi la prenderà in quel posto, come sempre accade, sono gli italiani. Il 4 marzo sarebbe un bel giorno per andare in gita anzichè perdere tempo e andare a votare questo gregge di pecore. Lo so che sono parole pesanti ma sinceramente sono stufo di tutto questo vuoto e menefreghismo, sono anni ormai che il paese non ha un governo serio e ognuno pensa ai propri interessi personali. Leggi i nomi dei candidati e ogni due candidati uno ha problemi con la giustizia. Ma è normale in un paese che dovrebbe essere normale ma che ormai è diventato anormale e amorale? Gente che non ci capisce nulla di governo pubblico e si presenta alle elezioni con fantasmagoriche promesse che nemmeno su Marte sono realizzabili. C'è quello che dopo 30 anni suonati è ancora in pista e firma il patto con gli italiani, promette posti di lavoro e altre amenità. C'è quell'altro che ormani non sa più dove raccattare i voti visto che lo odiano tutti, pure i suoi compagni di partito. Ci sono quelli che hanno fondato il loro credo sulla lotta alle ruberie e poi hanno dovuto scontrarsi con la realtà dei fatti e le ruberie le hanno in casa propria. Insomma, un bel quadretto. Il tutto poi condido, come sempre, da totale mancanza di progetti importanti e realizzabili, magari a lungo termine e non con durata spot di un anno, giusto per accontentare e tirare avanti la baracca.

7 febbraio 2018

SANREMO E POLITICA

Per due settimane, almeno, non si parlerà d'altro che di Sanremo e delle elezioni politiche. Prepariamoci al peggio. Su Sanremo ormai cosa si può dire ancora? Si è già detto tutto e continuare a parlarne non fa altro che fare pubblicità di cui non ha certo bisogno. E' una manifestazione inutile se non per il fatto che mette in vetrina i super-ospiti pagati a chili d'oro e che fa incassare milioni alla Rai con la pubblicità racccolta. Per il resto è una gara inutile, anzi, mettere sullo stesso palco cantanti in gara e non in gara, dividendoli in semplici concorrenti e super-ospiti, non fa altro che dequalificare i primi, rendendoli cantanti di serie B. Perchè i super-ospiti, come vengono chiamati, non scendono dal loro bel piedistallo e si mettono in gioco? Inolte, Sanremo dovrebbe essere una manifestazione canora, con un presentatore e della canzoni, come era ai vecchi tempi. Oggi invece è una Domenica In serale con interviste, più ospiti che concorrenti, donne mezze nude e gossip a manetta. Di politica invece ormai ne sentiamo parlare tutti i giorni, le promesse inutili e irreali dei politici sono una barzelletta e anche qui c'è la gara a chi la spara più grossa. Il tema che ha preso il sopravvento in questi ultimi giorni è il razzismo e gli immigrati, ovviamente quotidiani e televisioni vanno dietro alle sparate dei politici, ovviamente quelli di sinistra dicono una cosa e quelli di destra l'esatto opposto. Che bello, poi, rivederli ancora tutti insieme allegramente come la banda Bassotti. Sono sempre le stesse facce che da quarant'anni governano il paese e immancabilmente, come le tasse, a ogni giro elettorale spuntano fuori con il loro sorriso di plastica e le promesse false come giuda. Secondo me alla sera quando sono in bagno si guardano allo specchio e allegramente pensano: 'Anche oggi sono riuscito a fregare quei coglioni'. E gli italiani ci credono e vanno a votare, discutono in famiglia, al bar e negli uffici. Mentre il povero italiano ignorante parla ancora oggi di comunismo e di fascismo, i nostri signori politici ci rubano il futuro, distruggono il paese (che ormai è già in coma) e si pappano milioni di euro.

2 febbraio 2018

ROMA

E' un'altra città che amo molto. Anzi, in realtà è stata la prima città, al di la di Milano in cui ci sono nato, che ho amato sin da piccolo. Il motivo non lo so di preciso. Le ragioni posso ricondurle ad una città storicamente affascinante, molto potente e forte ma anche molto goliardica, comica e tranquilla. Ero andato da piccolo con i miei genitori in quel famoso anno in cui aveva nevicato parecchio. Alloggiavamo all'Hotel Esperia. Non ci sono più tornato se non per un fine settimana con la mia vecchia fidanzata dell'epoca e rimasi tutto il fine settimana dentro ad un'universitrà. Quando penso a Roma la collega alla Roma anni ottanta ma anche anni settanta, qualche anno degli anni novanta e poi basta. Penso ai suoi pesonaggi storici, penso ai suoi comici, penso alla sua fisicità e alla sua materialità, penso alla sua fama che è famosa in tutto il mondo. Una città, sotto certi versi, unica nel suo genere. Affascinante. Sordi e Cesare, due personaggi così lontani e così diversi ma così romani. Oggi leggo che lo Stadio Flaminio, una bellezza storica, cade a pezzi per la non cura dell'Amministrazione Comunale. Leggo che Roma è invasa da rifiuti. Leggo che a Roma oggi si vive male e che molti servizi sono carenti. Certo, leggo e non l'ho testato di persona. Mi chiedo se sia giusto che una città così bella e grandiosa debba sopportare tutto questo? Mi chiedo se i romani, i veri romani, debbano assistere al degrado della loro città. Turisti che si permettono di urinare contro i monumenti o dentro la Fontana di Trevi. E' giusto?