22 novembre 2017

SAN SIRO

Oggi a Strasburgo parleranno del Berlusca e della sua riabilitazione alle elezioni. Lui ci spera ovviamente, altrimenti ha detto che farà l'allenatore come Arrigo Sacchi. Cavolo, è ancora legato a Sacchi, d'altronde è quello che gli ha trasformato il Milan di serie B epoca Farina nel grande Milan stellare degli olandesi volanti. Continuano a sputare sugli anni ottanta ma erano molto meglio di questi anni. Una cosa sola mancava: internet. Sarebbe stato sicuramente utile ma meno invasivo di quanto lo è ora. Bisognerebbe avere il coraggio di rinunciare ai social, che sono un mezzo anche interessante ma se usato bene. Il loro punto critico è che ti espongono costantemente a una invasione di input esterni, di ogni genere, di ogni natura. Oggi ho preso un giorno di ferie, almeno farò qualche cosa di mio tipo studiare un poco, andare a fare un giro in libreria e alcune altre cose. Ogni tanto occorre dare uno 'stop' alle cose, è un modo per fermare tutto, stare fermi e in silenzio e ripartire con calma e con le idee migliori e più chiare. A proposito di calcio ricordo quando mio papà mi portava negli anni ottanta a SanSiro a vedere il famoso Mundialito. Era un torneo a più squadre dove partecipavano anche le squadre sudamericane come il Flamengo o l'Espanol. Mio papà, che è un appassionato di calcio e dell'Inter, mi portava anche a vedere le partite del Milan quando i cugini erano in serie B. Ricordo di essere andato a vedere un Milan - Varese, noi eravamo dietro la porta nel primo anello. All'epoca non esistevano i seggiolini ma ci si sedeva sui gradini gelati del Meazza, mettendo sotto il sedere il classico cuscinetto. Forse mi aveva anche comprato il cuscinetto del Milan. San Siro era tutto un altro stadio, non c'erano le protezioni a bordo campo né divisioni tra i settori, non c'erano i fornelli e le persone potevano parcheggiare le macchine anche sotto lo stadio. Era tutto più a dimensione normale, tutto più tranquillo, tutto più umano.

Nessun commento:

Posta un commento