7 novembre 2016

SAN SIRO

Ieri pomeriggio sono tornato a San Siro, dopo tempo immemore. Complice mia nipote che è sfegatata tifosa dell'Inter e che ha abbonamento allo stadio. Mia sorella è ammalata e non poteva andare, così ha reclutato il sottoscritto e insieme siamo andati a vedere la partita contro il Crotone. Che mia nipote fosse un supporter scatenato dell'Inter non lo sapevo, o meglio, me lo avevano detto questa estate quando ha fatto la tessera con mia sorella al primo anello arancio. Ritornare allo stadio dopo così tanti anni è stata una bella emozione e, ovviamente, mi sono tornati in mente gli anni d'oro quando con mio papà andavo a San Siro a vedere la magica Inter. Erano altri tempi ed era un'altra Inter. Io aspettavo con impazienza la domenica pomeriggio per andare allo stadio, perchè in quegli anni le partite si giocavano sempre la domenica pomeriggio e mai di sera o di sabato. Era un'altro calcio, più artigianale ma più bello. Oggi è tutto legato al marketing e l'Inter è di proprietà di una società cinese. Gli ultras sono sempre al secondo anello e ci sono sempre gli striscioni di una volta. Lo stadio lo hanno migliorato anche se è una struttura che porta addosso tutti i suoi anni. La grande novità è la metropolitana, precisamente la linea viola. Quando andavo io allo stadio, il grande piazzale adiacente era pieno di tram. Oggi invece hanno risidegnato il piazzale con il parcheggio autobus e la stazione metropolitana. L'Inter ha vinto ma con sofferenza. Su questo, devo dire, l'Inter non cambia mai. Da quando ho iniziato ad andare allo stadio ricordo quasi sempre delle grandi sofferenze.

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