4 agosto 2016

QUOTIDIANI

Una volta i quotidiani erano seri, alla fine ti annoiavi pure a leggerli perchè le notizie erano sempre di spessore e trattavano quasi sempre argomenti di rilievo. Ricordo mio padre che comprava tutti i giorni il Corriere della Sera. Almeno un paio di pagine all'inizio erano di politica. La grafica era inquadrata e seria. Le fotografie in bianco e nero. Con il tempo, per varie ragioni, i quotidiani (quasi tutti) hanno cambiato il loro modo di comunicare ma anche cosa comunicare. Piano piano gli argomenti sono diventati più leggeri e di minor spessore. Oggi apri un quotidiano on-line è la metà delle notizie sono gossip. Poi ci sono improponibili articoli che non interessano quasi a nessuno ma che sono semplicemente dei riempi quotidiano. Peccato. Questo modo di fare comunicazione, per molti quotidiani, lo interpreto come un segno che i loro lettori non vogliono altro se non gossip e notizie da spiagga. E' anche un modo per non farci pensare. Fortunatamente qualche quotidiano e qualche rivista periodica si salvano da questo declino culturale. Non stiamo solo arretrando a livello economico, stiamo arretrando a livello culturare, di conoscenze, di professionalità, di sapere. Un paese alla deriva culturalmente è un paese incapace di pensare, di lottare e quindi di crescere. Non si va' avanti con le occasioni e con le botte di fortuna o aspettando che un'altro paese che tira le fila (leggi Germania) decidano le tue sorti. Mi chiedo perchè ancora oggi il Governo non sostenna la scuola e la ricerca. Mi chiedo perchè le biblioteche non vengano valorizzate, anche in termini di patrimonio librario. Mi chiedo il perchè nei media manchi sempre di più un angolo culturale, un angolo di opinione, di studio, che non sia urlato. Le risposte, purtroppo, dentro di me le conosco.

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