22 marzo 2013

CRISI

Con i tagli ai bilanci comunali ho la sensazione che tra poco finiremo tutti in strada. Nella peggiore delle ipotesi senza lavoro, nella migliore con banchetti in piazza perchè neppure la corrente potremo più pagare. In questi giorni, lavorando un poco sul bilancio comunale, mi sono "spaventato" nel vedere quanti capitoli sono a zero e quanti tagli vengono chiesti per chiudere il bilancio. La situazione è allarmante e fa parte di una situazione più grande che si chiama: crisi economica. Non voglio essere ripetitivo ma i nostri nuovi politici devono capire che gli sforzi per stringere la cinghia devono venire da entrambe le parti: Stato e cittadini. Forse tra poco arriveremo a unire i servizi, la prossima tappa sarà sicuramente la fusione dei Comuni. I cittadini sicuramente non capiranno ma la realtà è molto chiara: soldi zero. Tornando a casa in macchina mentre ascoltavo la radio mi è venuto in mente l'inizio di questa crisi: il 2008 - 2009. E tutti si chiedevano la ragione. La ragione probabilmente non si è ancora ben capita tanto è vero che ogni tanto qualche luminare ha detto al mondo che la crisi era finita. La crisi purtroppo è forte e duratura, ho avuto paura che mai finirà questa voragine che stà inghiottendo il sistema. E se il sistema fallisce allora non solo i poveri pagheranno il conto ma anche i signori che fino ad oggi hanno fatto il bello e il cattivo tempo con speculazioni di borsa e altre operazioni spericolate. E anche i nostri cari manager saranno costretti a dimagrire.

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