24 gennaio 2017

PERCHE' AMO BOLOGNA

Sto leggendo un libro di B. E. Ellis. Si intitola Meno di Zero. Sono all'inizio del libro, è un libro degli anni noventa. Ne ho sentito parlare la prima volta quando sono andato al festival di letteratura di Mantova. Ammetto che non lo conoscevo, dell'autore avevo letto American Psycho e mi era piaciuto molto, tanto da rileggerlo almeno due o tre volte. Mi sono chiesto ieri quale sia il motivo che mi spinge ad amare Bologna. Ci sono diversi motivi. Forse il primo in assoluto è quello che è una città a dimensione d'uomo, con diverse facce e sfaccettature, ordinata e disordinata a seconda dei casi, sostanzialmente un grande enorme paesone dove i suoi portici ti avvolgono e proteggono, facendoti sentire un po' a casa nell'intimità. Poi tutto il resto, a partire dal suo provincialismo che a me piace tanto. Io sono strano, lo ammetto. A Bologna, se dovessi fare un'analisi oggettiva, le cose mi sono andate proprio da schifo e io stesso avrei dovuto schifare la città e ripudiarla. Invece, visto che sono stano ma ho un'animo buono, non riesco a odiare, anzi le cose che mi fanno male le trasformo in cose che posso amare. Così è stato per Bologna. Che poi la città non c'entra nulla con i miei disastri personali e umani. Certo, quando ero li non avrei mai pensato che mi sarei un giorno risollevato e incamminato per un nuovo viaggio. Ora, ovviamente, Bologna la vedo con occhi diversi ma il mio attaccamento è sempre forte. Dovrebbero darmi la cittadinanza onoraria. Come ho sempre detto, Milano rimane la mia città ed è la prima nella lista. Però Vito c'è solo a Bologna, così come il bar Billy, i viali, i colli, il color mattone sui muri e la primavera lungo i viali.

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