12 luglio 2016

IL PALLONE

I giocatori di calcio ci tengono così tanto al pallone che un giocatore italiano, ancora giovanissimo, rinuncia a giocare nei campionati che contano e va' invece a giocare in Cina per una cifra astronomica. I soldi servono e sono tanti quelli che gli hanno offerto ma significa anche che con il calcio che conta hai quasi del tutto chiuso, oltre al fatto che il tuo talento e la tua qualità evidentemente non sono all'altezza di un campionato come quello inglese o tedesco. Questo è uno dei motivi per i quali non amo più il calcio, un mondo dove comandano procuratori donne e mafia, dove i giocatori sono 'signorine' che si vendono al migliore offerente, dove di sport vero c'è solo il 10 per cento e dove la gente si ammazza per una partita di calcio. Ci sono tifosi che dedicano una vita al pallone, fanno trasferte, spendono soldi e rinunciano al tempo con la famiglia. Non si rendono conto che in cambio dai giocatori non hanno nulla se non l'emozione di quando segnano un gol. Dalle società di calcio non ottengono altrettanto nulla visto che ormai le società di calcio guardano i bilanci e basta. Può un giocatore costare oltre 100 milioni di euro? A parte il fatto che con queste cifre non si sposterà mai più dalla sua squadra ma poi è anche un segno inequivocabile che il calcio è finito dentro alle sabbie mobili e li ci rimarrà. Che poi sia un argomento di conversazione in ambiti sociali, magati nell'ambito lavorativo, questo è un'altro argomento. L'Inter è stata comprata dai cinesi, e prima ancora da un indonesiamo. Entrambi lo hanno fatto per puro spirito di affare, non conoscono la storia dell'Inter e non frega niente della tradizione, della storia.

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