23 febbraio 2013

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In realtà non mi interessa nulla se questo blog viene letto o meno, ho iniziato a scriverlo per motivi personali e non per pubblicità. Mi sarebbe gravoso prendere un quaderno e scrivere le mie memorie, preferisco essere libero e veloce di entrare in un sito e scrivere quello che mi passa per la mente. Mi capita spesso di iniziare a scrivere e non sapere cosa scrivere, in realtà potrei avere un mondo dentro ma scriverlo diviene difficile. Siamo a sabato e siamo nel pieno elezioni. Ieri con grande impegno abbiamo preparato tutti i seggi dove si andrà a votare. Per la cronaca sembra una cosa da ridere ma devi prestare attenzione ad ogni particolare, anche allo specchio nei bagni che serve ai militari per farsi la barba. Per non parlare del sale per la neve e per la sabbia che serve a spegnere le sigarette. Insomma, le elezioni sono anche e soprattutto questo. Il finale è andare a votare, aspetto che richiede cinque minuti quando non c'è coda. Naturalmente l'Italia fa competizione al paese più arretrato dell'Africa in fatto di tecnologia, siamo nel 2000 e votiamo ancora con cabine in legno e mozziconi di matite copiative. Quei cervelloni che andremo a votare domani non si sognano minimamente di introdurre il voto elettronico oppure è troppo difficile attuarlo. Riescono negli Stati Uniti e qui da noi no. Ma d'altronde cosa posso aspettarmi da un paese che non risolve mai un caso di omicidio e che dopo 50 anni di polemiche non è ancora riuscito a decidere se serve o non serve il ponte di Messina. Nel frattempo, per la cronaca, hanno costruito il tunnel della Manica...

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