27 agosto 2015

VACANZE 2015

E anche queste vacanze sono andate. Rimangono nel mio cuore e nella mia testa. Liguria, Francia (Costa Azzurra) ed Emilia-Romagna. Tante cose da raccontare, troppe. Molte  belle, qualcuno un po' meno bella ma che comunque fa parte del pacchetto vacanze di quest'anno. In linea generale in queste vacanze, per la prima volta, ho utilizzato lo strumento del cercar di non fare nulla che non sia indispensabile alla sopravvivenza. Ho fatto poco o nulla delle abitudini quotidiane che mi porto dietro tutto l'anno, tra cui poco sport, poca fotografia, pochi riti quotidiani. Ciò che ho fatto è stato leggere che mi rilassava, un due libri alla fine li ho letti. Abbiamo girato parecchio, toccando posti e punti diversi. Da Albenga a Nizza e poi a Ravenna e poi ancora a Bologna, passando attraverso Rimini. Sono stato bene dappertutto e questa cosa è la cosa più importante. Se Albenga e Nizza le conosco, ho avuto la piacevole e fortunata esperienza di conoscere bene Ravenna, mangiare in posti davvero carini e vedere parecchie cose a livello artistico e culturale. Ravenna è una città molto vivibile, a dimensione personale, pulita e non inquinata da traffico e rumori. La fortuna di avere il mare, la fortuna che le colline non sono lontane sono punti in più che guadagna. Da ammiratore della cultura romagnola, perchè i romagnoli sono spontanei, simpatici e sanguinei, ho avuto la fortuna (e dico fortuna) di andare per due volte ad una festa comunista nell'entroterra ravennate. Al di la del credo politico, la bellezza è stata quella di vedere la passione con cui queste persone credono ancora nei valori, con cui organizzano feste e con cui stanno insieme. Inolte ho mangiato lasagne e cappelletti davvero ottimi. A Bologna ho comprato un libro di Berlinguer, racconta la sua vita e sono curioso veramente di leggere la vita di questo 'vero' uomo politico. Io penso che un uomo politico dello spessore di Berlinguer possa essere anche amato da chi vota destra, lui fa parte di quel piccolo gruppo di politic 'trasversali'. Sempre a questa festa ho assistito ad un piccolo convegno in cui era presente Pierpaolo Capovilla, anima del Teatro degli Orrori, e in cui hanno parlato di Pasolini, del momento storico attuale del nostro paese. Si è anche parlato di cultura, di cosa significa essere una persona di cultura e come si può esserlo. Ho riflettuto un po' di tutto questo nei giorni successivi, anche perchè da un poco di tempo mi chiedevo appunto le stesse cose. Innanzitutto essere una persona di cultura significa farsi delle proprie idee e convinzioni, aderire o non aderire al sistema sulla base del proprio ragionamento e provare, nel proprio piccolo, a cambiare quanto intorno a noi.

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