La morte di Giorgio Faletti. Per
gente come me, che non lo conosceva di persona, è stata inaspettata. E invece
era malato da tempo, di quella malattia che generalmente ti lascia poco spazio
e poca voglia di vivere. Forse le persone che gli erano accanto quotidianamente
erano preparate a questo evento. E così ci lascia un uomo che con il tempo
abbiamo imparato a scoprire. Il comico di Drive In si è trasformato in un
ottimo autore di libri ma anche in un attore di film e ancora in un pittore di
quadri. Una mente poliedrica, sicuramente una mente molto curiosa e desiderosa
di affrontare nuove strade. Di Faletti mi ha colpito la sua dovizia nel fare le
cose e farle bene, cioè ci metteva la stessa pignoleria e la stessa precisione
che ci mette un artigiano di bottega nel fare le sue cose. Ieri è morto anche
un grande giocatore di calcio degli anni passati. Di Stefano, il grande
giocatore del Real Madrid. Io non lo ricordo ma mio papà sicuramente si ricorda
le gesta di quello che è stato definito il più grande giocatore di ogni tempo. E
intanto siamo a martedì e il sole non ci pensa proprio a venire fuori, anzi è
nascosto da nuvoloni grigi che ogni giorno sparano piogge e temporali senza
quasi sosta. Al momento possiamo dire che siamo dentro la stagione delle piogge
e non dentro la stagione estiva. Non ho un libro scritto, se non una bozza, ma ho un titolo molto bello che da qualche giorno mi è frullato nella testa. Ora l'ho annotato in modo tale che non lo dimentico. Ieri era il mio compleanno e la Susy mi ha regalato il mitico e-book.
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