Con un buon ritardo scrivo il
post di questa prima mattina della nuova settimana. E’ bello e confortante
entrare in ufficio e trovare il computer morto. Non solo ti fa giare le scatole
la cosa ma anche la perdita di tempo è un elemento che ti fa girare doppiamente
le scatole. Il libro che sto leggendo in questi giorni sull’ebook è un libro
che mi piace ma mi mette una certa ansia, sarà per quel loop che gira nel libro
e che comunque ipnotizza. Per carità, sono molto distante e diverso dal
protagonista (grazie al cielo) però leggendolo mi rendo conto della terribile
realtà che racconta cioè di città completamente bruciate da vite spese
inutilmente, da droga e da sesso senza freni inibitori. Insomma, una vita allo
sbando in cui cadi e non trovi mai la fine. Il problema è anche che direzione sta
prendendo l’umanità di oggi se anche i valori umani, morali ed etici finiscono
nel wc di qualche discoteca o sul tavolino di qualche privè. Per paura di
rimanere a piedi, sabato ho comprato un altro libro per l’ebook. Si intitola
Vita in Polvere. Sono storie vere raccontate da uno che tutti i giorni e le
notti vive le strade di Milano per combattere quello che è diventato un
problema della società: la
cocaina. Cocaina ormai diffusa in tutti i livelli della
società, dall’operaio al dirigente per arrivare alla casalinga e allo studente.
Sulla Rai era andato in onda un bellissimo documentario, molto crudo ma reale,
che racconta alcune storie di strada vissute da Langè e dal suo gruppo di poliziotti
in borghese. Ieri abbiamo fatto alcune fotografie. E’ un periodo che mi prende
un poco il panico quando devo fare le fotografie. Ansia, timore di essere
fermato o giudicato. Quelle fatte con la chitarra elettrica mi sono pesate perché
comunque mi sentivo fuori posto, come al solito alla mia modella le si è accesa
la lampadina. Quelle
invece fatte sul Naviglio sono bellissime, una luce pazzesca e lei molto bella.
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