6 ottobre 2016

ESSELUNGA

La scomparsa del fondatore di Esselunga è ben presto passata in secondo piano dinnanzi alla curiosità (morbosa) dei media di conoscere le ultime volontà di Bernardo Caprotti. Ieri finalmente si sono svelate le ultime novità riguardo al testamento, novità poi sino ad un certo punto in quanto, come sussurrato da qualcuno, il controllo dell'impero di Caprotti passa alla seconda moglie e alla terza figlia. Quindi, sono state rispettate quelle che erano le indicazioni intuite quando il patron di Esselunga era ancora in vita. Notevole il gesto di lasciare metà dei suoi risparmi alla fedele e storica segretaria. Lasciati anche ai parenti e ovviamente agli altri figli. Chissà come andrà a finire la storia di Esselunga. Caprotti era Caprotti, un uomo tutto d'un pezzo e con idee ben precise su come condurre in prima persona un'impresa, un 'allenatore - giocatore' vecchio stampo. I suoi successori devono avere innanzitutto le sue stesse qualità aziendali se vogliono continuare a mantenere Esselunga nelle medesime condizioni in cui l'ha lasciata il suo fondatore. La storia di Esselunga è una bella storia italiana. Oggi forse sarebbe quasi impossibile da ripetere perchè molto spesso le aziende nascono prive di quel fattore che ha contraddistinto Esselunga cioè l'artigianalità.

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