19 gennaio 2013

ITALIANS

C'è un mondo da fotografare e c'è anche una città (Milano) da fotografare. Egoisticamente posso dire che questa è la mia droga preferita. Fotografare quello che mi dà ispirazione. Fotografie che raccontano vita e vite spesso altrui, rubate in quel millesimo di secondo. Fotografando mi sono accorto che anche un mozzicone di sigaretta per terra può avere un senso. Ieri è stata una giornata che definisco "burdèl", cioè la classica giornata in cui si accavallano mille cose e mille scocciatori vengono a chiedere informazioni (spesso inutili). Ma non li ferma neppure il freddo? Mi rendo conto che i nostri clienti non si rendono conto di entrare in un ufficio pubblico. In Posta o all'Agenzia delle Entrate scommetto che rispettano la fila e sono accomodanti, quando vengono da noi sono sbracati, irritanti ed inutili. E poi credono di entrare dentro ad un bar, per giunta di pessima reputazione. Siamo così diversi dagli inglesi, loro rispettano la fila anche quando sono al supermercato, noi invece siamo come topi posseduti da cinghiali. Siamo proprio italiani. E lo saremo ancora di più a febbraio quanto sarcasticamente ed masochisticamente daremo il colpo di grazia a questo paesello...

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