10 aprile 2015

COCCO

Stavo pensando al Cocorico' di Riccione. E pensavo al DJ Ricci. E pensavo ai favolosi anni in cui le discoteche erano lo spazio in cui tutti i giovani volevano andare e il Cocoricò (Cocco come veniva chiamato...) era una sorta di mito della notte. Un po' come il Killer Plastic a Milano. Peccato non ci sia mai stata, che mi risulti, una sinergia tra queste due grandissime discoteche, tanto diverse e tanto uguali. La discoteca. Il venerdì e il sabato notte. Le 4 stagioni. I chilometri macinati sotto le ruote e sotto le suole per andare a ballare. La musica techno e quella trance. I viaggi (naturali) che riuscivi a farti ascoltando quella musica. Poi gli anni passano e inevitabilmente cambiano le mode e soprattutto cambi tu dentro. Ascolto ancora, ogni tanto, la musica che mettevano al Cocoricò così come all'Insomnia dove come vocalist c'era un certo Franchino e ai piatti un certo Andrea Giuditta. Anni storici per la musica e per il divertimento. E poi il Dj Ricci, un'istituzione davvero. Ai tempi leggevo certe riviste di musica da discoteca e lui era sempre ai primi posti. Poi una mattina è scomparso, ancora giovane, troppo giovane. E mi viene in mente, inevitabilmente, Bologna che è una città vicina alla riviera e dalla riviera ha preso l'aria di divertimento ma anche lo spirito di essere promotrice di mode. Non sono mai stato al Cocoricò di Riccione e non so onestamente se mai ci andrò ma, a 40 anni, si può anche fare anche se mi sentirei decisamente fuori luogo, una sorta di zio per tutti i ragazzini che vanno a ballare. Ma credo che il Cocco superi la barriera degli anni e sia uno spazio decisamente aperto. Se ci fosse ancora il Dj Ricci e i mitici anni 90...

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