17 dicembre 2015

EMOZIONI

Dicono, voci di popolo, che a gennaio dovrebbe nevicare e tanto, come era accaduto nel 1985. Io ero piccolo e la mia famiglia si era appena trasferita al paese. Ricordo una quantità di neve fuori dal comune, ricordo anche che per andare a scuola camminavo in mezzo a una tundra bianca. Allora non c'erano le case che ci sono oggi ma c'erano parecchi campi ed era tutto bianco. Milano era invasa dalla neve. Ci sono fotografie con i tram dell'Atm fermi sulle rotaie o macchine ricoperte da chili di neve. Di quel periodo, in generale, rimpiango la spontaneità, la leggerezza, l'innocenza e la serenità degli anni. Essere bambino è proprio bello. Oggi puoi ridiventare bambino quando in casa ne hai uno e che vive più o meno quelle stesse emozioni che vivevi tu alla sua età. Io credo che in questi tempi, davvero tesi, ci sia bisogno di essere più se stessi, di rincorrere la semplicità e la leggerezza, di essere in sintonia con il con se stessi e con il mondo fuori, di assecondare i proprio piaceri e anche quelli più piccoli. Le piccole cose fanno le grandi cose. Una cosa che mi piacerebbe fare durante questo Natale è dormire sino alle dieci del mattino, fare colazione in pigiama e rimanere seduto sul divano a non fare nulla. Non sono abituato a cose di questo genere e, in questi tempi di corse, sembra una cosa fuori dal mondo quella di non fare niente. Tutti i giorni divori il tempo facendo cose, poi una volta che hai fatto una cosa quasi te ne dimentichi, e ritorni ad avere fame di fare nuove cose e questo va' avanti tutto il giorno.

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