11 gennaio 2016

CHECCO ZALONE

Dopo aver visto il film di Checco Zalone, la notte non  ho dormito e ho sognato di essere licenziato dal posto fisso. Non capisco se gli italaini sono culturalmente limitati o se il film di Zalone ha un qualcosa di estremamente artistico e bello da poter essere definito, da qualche spettatore in sala, un capolavoro. Un capolavoro non lo è affatto. Lo spettatore non è un critico ma lo spettatore fa la differenza perchè alla fine è il consumatore finale e il passaparola vale più di ogni pubblicità. E poi, si sa, spesso i critici non ci prendono affatto con le loro recensioni soggettive. Detto questo, il film di Chezzo Zalone sta polverizzando ogni record di incasso e naturalmente questo successo, secondo me atteso, ha scatenato gli italiani in due gruppi: pro Checco e contro Checco. Personalmente il film l'ho trovato meno esilarante dei film passati, alla fine la comicità di Zalone è sempre la stessa ovvero una serie di gag che compongono il film e gli danno una storia. Se vogliamo dire, in questo film c'è decisamente più brillantezza rispetto agli altri, lo definirei una commedia a tratti brillante. Credo che Zalonte, dopo 4 film se non sbaglio, avrebbe potuto osare un po' di più e non scadere nella solita commedia, seguendo più o meno la strada già percorsa. E' scadente il fatto che vengano attaccati tutti i luoghi comuni che in questo periodo l'Italia ha in bocca, a cominciare dal posto fisso pubblico. Nel complesso è un film il cui successo lo deve non tanto al film in se stesso ma al protagonista, aveva già vinto senza ancora scendere in campo, i media promettevano un successo quando il film non era ancora nelle sale cinematografiche. Mi sono iscritto a un corso di fotografia e sono contento, è un corso base e a me mancano decisamente della basi fotografiche, importanti ma non essenziali. Sto intanto imparando a conoscere la nuova macchina fotografica.

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