11 maggio 2016

PANTANI

Oggi piove e sembra autunno. Insomma, per essere maggio è un vero tempo da schifo assolutO. Almeno quando c'è il sole riesco a fare uno scatto anche quando sono in giro ma in queste condizioni diventa veramente proibitivo. A Bologna il buon Tacopina ci riprova con lo sport. Non molla l'americano, a conferma che comunque 'ama' questa città. Torna con l'idea Virtus Bologna. Chissà come andrà a finire la cosa e se finalmente sarà dentro qualche società sportiva del bolognese. Leggo, con passione veramente, il libro di Pantani. Lo avevo già letto qualche anno fa ma credo sia utile, e anche bello, rileggerlo. E' stata una figura atipica quella di Marco Pantani. Parlo a livello sportivo, dava la sensazione di essere sempre 'solo' anche quando pedalava. Forse come uomo, intimamente, era solo ma nello sport fai fatica ad immaginarti uno sportivo solo. Il ciclismo è uno sport anche di collaborazione e di squadra. La fine solitaria che ha fatto è la dimostrazione di molte cose a livello umano, tra cui quella che il successo può crollare da un momento con l'altro, e non sempre per colpa tua, così da ritrovarti da solo, in ginocchio e senza appigli per continuare a vivere. Una famiglia vicino aiuta parecchio. Pantani aveva i genitori e la sorella, ma non aveva una propria famiglia, una moglie e dei figli. Chissà se rinascerà un'altro Marco Pantani? Il Pirata come era soprannominato per via della bandana che indossava quando pedalava senza sosta. E' morto a Rimini, a pochi chilometri da dove abitava. E' morto in un residence quando, sinceramente, poteva permettersi il migliore albergo della riviera adriatica. La vita è assai strana.

Nessun commento:

Posta un commento