4 maggio 2016

SANTACROCE

Ho compreso che le fotografie possono diventare belle anche per via di colori, ad esempio il rosso, che ne accentuano l'impatto visivo. Colori primari, comunque colori vivi. Un conto è pensarlo o dirlo, un conto è scattare e rendersi conto con i propri occhi. Sto leggendo Isabella Santacroce, una scrittrice che mi piace molto. Rivoluzionaria nel suo modo di scrivere, credo che nella scrittura, più in generale nel mondo della scrittura, lei sia 'borderline'. Non la possiamo incasellare da nessuna parte, è come una mina vagante che viaggia dall'amore sino all'odio, dalla disperazione alla vita, c'è molto nei suoi libri. Rileggo con piacere il libro che l'ha resa pubblica a tutti noi ovvero Fluo. E quando leggo lei, ma anche il contrario va' bene, mi viene in mente il caro Pier Vittorio Tondelli. E con loro, immancabilmente, mi viene in mente la Romagna in festa ma anche la Romagna più malinconica, la Romagna popolare e in fondo un po' triste. E me la vedo, appunto, in fotografie dove colori vivi e primari saltano all'occhio. Amo Ravenna, mi piace tutto della Romagna. Se andrò in pensione, non ci credo molto, andrò a vivere li perchè voglio andare in bicicletta anche in inverno, guardare il mare e sentirmi sempre in vacanza. Quest'estate non andremo a Ravenna, se non per veloci puntate. Con i dovuti paragoni artistici, lo stesso discorso vale per Eros Ramazzotti. Non lo ascolto più da anni ma quando sento la bellissima Terra Promessa mi vengono in mente le borgate di Roma, altra città che amo molto.

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