9 maggio 2016

ULTRAS

Alla fine ti rendi conto che le fotografie più acclamate, 'likizzate' (da 'like') e premiate sono quelle dei rifugiati. Ma non è un tema già lungamente arato e forse anche scontato? Intanto nei social, come avevo già scritto, trionfano i selfie di visi e corpi scultorei, di animali domestici, di spiagge, di cibi e di paesaggi vari. Venerdì sera ero da solo a casa e ho guardato un po' YouTube. Ho visto un bel documentario che racconta brevemente la storia (e la vita) di uno dei personaggi più famosi della curva nord nerazzurra: Nino Ciccarelli. Avevo già letto il suo libro ma non avevo mai avuto l'occasione di vederlo in faccia. E' un amore incondizionato e unico verso l'Inter, è quasi poesia se vogliamo visto che oggi di amore nel calcio non ne esite più se non quello dei 'veri' tifosi di calcio come appunto Nino Ciccarelli. Gente come lui per il calcio, forse, ha dedicato e sacrificato una vita per seguire la sua squadra, che ha macinato chilometri e notti insonni, che ha lottato per difendere i colori, che le ha date e le ha prese. Se non sbaglio è il fondatore del gruppo organizzato Viking. In tutte le curve esistono comunque i 'miti' cioè ultras che vengono riconosciuti e rispettati non solo nella propria curva ma anche nelle altre curve, i loro nomi sono conosciuti. Penso ad esempio ad un altro tifoso storico della curca interista: Paolo Coliva detto l'Armiere. Una vera leggenda nel mondo ultras. Fondatore del gruppo Skins, poi scioltosi alcuni anni dopo. Paolo Coliva è scomparso anni fa ma la curva lo ricorda puntualmente. Un'altro nome che mi viene in mente è quello di Dix, membro delle Brigate Rossonere e scomparso anche lui anni fa.

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