21 settembre 2016

GET DOWN

Il Premier, da vero politico qual'è, è disposto pure a scendere a compromessi con Berlusconi e Salvini pur di rimanere a cavallo dell'Italia. E parlo della legge elettorale.  Ieri sera, un po stanco però ho retto egregiamente, ho visto la seconda puntata della serie Get Down su Netflix. E' una bella serie che racconta gli inizi dell'hip-hop a New York e parliamo degli anni '70. Il Bronx per l'esattezza. C'era la disco music principalmente, il rap ha sconvolto le regole. Grandmaster Flash è stato il cerimoniere di quel periodo. Su Netflix ci sono parecchie serie interessanti, la prossima che vorrei vedere è Narcos. E intanto continuo a vedere il Dr. House, che è una serie lunga con diverse stagioni. Tornando al Get Down, e pensando oggi che fine brutta che ha fatto l'hip-hop, c'è da mettersi le mani nei capelli. Un vero peccato. In Italia, eccetto alcuni elementi, l'hip-hop, il vero hip-hop, ha fatto fatica ad emergere anche se esempi belli di una cultura vera ce ne sono. Negli Stati Uniti ha rivoluzionato il modo non solo di ascoltare e fare la musica, ma ha cambiato anche il modo di vivere la vita nel ghetto di New York. Deve essere stato affascinante vivere la città in quegli anni settanta, respirare la cultura che veniva fuori tutti i giorni, vivere certi spazi e certi quartieri. Non sono mai stato a New York, mi piacerebbe andarci. Se dovessi sposarmi, scelgo come viaggio di nozze l'America. Intanto questa notte e anche questa mattina la pioggia non da tregua.

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