18 marzo 2014

IL CIELO SU TORINO

Scegliere Torino non è stata una scelta a caso. Solitamente non scelgo mai a caso le città da vedere. Torino è la cura ai dolori di vivere per l'apparenza. Torino è la Manchester italiana. Torino è industriale. Torino sono le albe meccaniche e l'autostrada all'alba. Torino è 77. Torino è un gran casino in fondo, tra musica suoni gente immigrata e rivoluzione di vivere. Vai a Torino e ti aspetti una città seria, composta, signorile e ancora capitale. Poi invece ti ritrovi non solo questo ma anche e soprattutto una concentrazione di voci colori casino musica birre strade aria inquinata arte scritte e scarpe che consumano la strada. Torino poi sorprende se ti lasci dietro il centro e ti incammini nelle strade laterali. Torino è quella città in cui puoi tranquillamente trovarci una ragazza punk con le auricolari alle orecchie che ascolta la sua canzone preferita prima di prendere il volo. La cronaca dei fatti parla di una domenica di sole, di un giro parecchio lungo e concentrato, dei Murazzi all'ora di pranzo, del centro, delle fanfare e delle suore volontarie infermiere che marciavano sotto il sole. Se il Palazzo Reale è una meta obbligata, camminare per le strade di Torino diventa un rifugio dal vederla con gli occhi del turista. E se la poliziotta non ci avesse avvertito di non entrare dentro il mercato nella zona più brutta di Torino, noi come due turisti saremmo entrati a guardare e fotografare quella festa domenicale. 

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