22 gennaio 2015

CIAO M.

Ieri è morta una nostra vicina di casa. Quando accadono questi eventi, ti senti ovviamente vicino ai cari e anche toccato da quanto la vita, purtroppo, sia alle avolte un lampo o sia impietosa nei suoi esiti. E così, dopo circa 30 anni di consocenza, se ne va' un'altra persona del quartiere. I ricordi sono diversi e alla fine, ogni volta che accadono questi fatti, non conta il bene e il male, il brutto e il buono, quello che è stato, conta solo il fatto che un'altra persona della tua sfera personale non c'è più. Ora chi avrà bisogno di supporto e di vicinanza sono i suoi figli e in primo luogo suo figlio che con lei viveva in casa. Ieri sera ho avuto la conferma di quanto la sanità italiana sia allo stato brado e quanto invece sia un campo che arricchisca i soliti che riescono a metterci le mani sopra. Non faccio i nomi nè di ospedali nè di città, ma mi chiedo che senso abbia avuto trasportare per neanche un giorno una persona dall'ospedale A all'hospice quando l'ospedale A era cosciente del fatto che questa persona stava spirando o comunque era in condizioni prossime alla morte. E purtroppo non mi piacciono neppure i buonisti nè quelle persone che da questi fatti traggono frecciate di orgoglio, carità e fratellanza. E' troppo facile tirarle fuori in queste situazioni quando siamo tutti toccati dall'evento, è molto più un sacrificio e difficile farlo nella vita di tutti i giorni quando un tuoi gesto potrebbe essere non ricopensato o non accolto. Va' bene, è un periodo un po' così. Tante cose che vengono fuori una dietro l'altra, si cerca di tenere botta e si cerca di fare le cose con la dovuta coscienza e calma.

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