Quando sono liberi sembrano le
persone più in salute del mondo. Sempre abbronzati. Sempre ben curati nell’abbigliamento
e nell’aspetto. La barba fatta. I capelli in ordine. Parlano anche bene. Poi,
quando li arrestano (solitamente per cose vere), diventano incredibilmente le
persone meno in salute del mondo. Infarti. Tosse cronica. Mal di testa
fulminante. Allergie. Malattie tropicali prese durante i loro soggiorni
vacanzieri in isole esotiche a fare la bella vita. Li arrestano, li portano in
carcere e automaticamente chiedono o gli arresti domiciliari o un ospedale perché
le loro condizioni di salute non permettono di stare in una cella. Oltre a
mantenerli, dobbiamo anche sopportare questa pagliacciata e farci ridere dietro
dal mondo intero. Cominciano ad essere un po’ troppi i casi del genere. Poi
qualcuno riesce anche a scappare prima di essere arrestato e quindi bisogna
andarlo a riprendere in qualche paese dell’Africa, evidentemente una terra
molto ambita per le fughe. Quelli che invece sono ancora sani, stanno
comodamente seduti nelle loro poltroncine di raso, fanno una gran finta di
litigare ma l’importante è tirare avanti il tempo sia per passare la giornata
quanto per arrivare alla tanta sospirata pensione d’oro. In queste giornate mi
prende ogni tanto l’ansia o meglio la pressione di fare le cose. Probabilmente perché
ci metto cuore nel farle, le voglio fare e più ne faccio più mi rendo conto che
devo fare. E’ tutto un loop (tremendo) di cui avevo già scritto e di cui ogni
tanto soffro, ultimamente forse un poco di meno ma ci soffro. E’ causa della
pressione reale o immaginaria che ho in testa e che chiaramente si diffonde
anche nel corpo.
Nessun commento:
Posta un commento