10 agosto 2012

CONTRO

Cit. me stesso: "Perchè quando una cosa è facile, l'uomo riesce a complicarla?". Va' bene che l'uomo è distruttore per natura, dovrebbe per lo meno sgomberarsi il cervello, abbandonare le stronzate e cominciare a pensare seriamente come salvarsi. Accendi questo cuore, fatti venire i brividi alla schiena e ricordati che piangere è segno di forza. E basta con queste stronzate di soldi, successo, gigantismo e fanatismo. Io sono uno e il mio uno è il mio spirito, la mia anima, il mio cuore, il mio cervello, il mio pensiero. Siamo quasi a metà agosto, naturalmente molti pur di dire di essere andati al mare figo si impegnano anche le mutande che non hanno. Io sto qui, niente mare, ho da preparare un esame. E sto qui in questo mondo che giorno dopo giorno fa sempre più crack, il mio paese è sull'orlo del floop. Il mio soccorso è me stesso. In questo momento vivo sotto zero, ho un branco di lupi nello stomaco, sono nel profondo rosso e mi aggiro con rami ardenti stretti nella mano. Ma non mollo! Io ribelle on the street, io sto con i poveri, con i ribelli, con i morti, con i deboli, con chi resiste, con chi assalta, con chi è contro, con chi è diverso, con chi ha debiti, con chi è ferito, con chi grida, con il rom, con il nero, con il gay, con chi non ha lusso, con con chi vive naturale, con chi paga tutti giorni con il proprio sangue!

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