Grazie
Azzurri! Grazie per aver dimostrato ancora una volta qual è il valore attuale del
calcio italiano e della Nazionale. Usciamo malamente dai Mondiali perché l’Uruguay,
che non è sicuramente una squadra di grande qualità tecnica ma è una grande
squadra per affiatamento e tenacia del gruppo, ci ha battuto segnando un gol a
dieci minuti dalla fine. Solitamente quando una squadra segna, anche
fortunosamente, quella squadra ha sempre ragione. Nel calcio non basta giocare
bene, cosa che tra l’altro l’Italia non ha mai fatto in questi Mondiali, ma
serve segnare un gol più degli avversari. Due sconfitte e una vittoria è un
fallimento sportivo, per cui trovo infantile ed inutile appellarsi a facili
scuse per coprire questo fallimento calcistico. Rendiamo invece merito a
Prandelli, che è un vero uomo e che paga gli errori anche di altre persone e non solo i suoi. Ha commesso errori tecnici
a mio parere ma mi sembra che moralmente ed intellettualmente si sia sempre
comportato con grande dignità. Giustamente, come accade sempre in Italia, i
meriti non vengono mai fuori ma vengono sempre fuori i demeriti, soprattutto
quando si ha davanti un’esperienza fallimentare. Per cui Prandelli sarà
ingiustamente attaccato dai media e dall’opinione pubblica. Prandelli ha
ammesso gli errori e ha rassegnato le dimissioni. Personalmente avrei tenuto
Prandelli e mandato a casa metà dei giocatori, a cominciare da tutti quelli che
si sentono protagonisti o figurine in campo e fuori dal campo, da quelli che
non si sono impegnati a fondo nonostante avessero una grande occasione per
farlo, da tutti quei giovani che a tutti costi vogliono diventare protagonisti
in cinque minuti senza alcuno sforzo. La Nazionale non ha bisogno di “velini”
ma di uomini veri, non è neppure una questione di soldi ma di cuore. Nonostante
tutto ciò siamo un paese che davanti alla partita della Nazionale si ferma. Ieri,
dopo il lavoro, sono andato in Posta. Da dove lavoro alla posta, che si trova
in un altro paese, normalmente avrei impiegato circa 20 – 25 minuti. Ieri sera
ne ho impiegati 10 di minuti e ho incontrato poche macchine in giro tra l’altro
guidate da donne. Una domanda scontata a cui segue una risposta altrettanto
scontata: ma perché non mostriamo questa fedeltà anche per cose più importanti
di una partita di calcio? Perché siamo italiani e ci piace lasciarci intortare
dal calcio, veline e gossip. In televisione i telegiornali hanno fatto vedere persone disperate perchè l'Italia ha perso. Ma la disperazione semmai la si ha quando ti ammali o quando perdi un posto di lavoro o quando ti accade qualcosa di brutto, non certo per il calcio. Domani i nostri "velini" avranno già dimenticato la sconfitta, di questo state sicuri.
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