Le riforme fatte in Italia hanno
sempre qualcosa di misterioso e comico. Prendiamo quella che scatta oggi
ufficialmente: sopra l’importo di 30 euro il cittadino ha l’obbligo di chiedere
il pagamento tramite bancomat all’artigiano, al professionista o al
commerciante. Fin qui tutto bene. O quasi. Perché, come sicuramente accade,
alcuni di questi soggetti rispondono puntualmente: non funziona la macchinetta
del bancomat e della carta di credito, oppure ancora rispondono che non sono
dotati della famosa macchinetta. A questo punto cosa fai? Non paghi e lasci le
cose acquistate oppure, da buon senso, paghi in contanti e te ne vai. Parliamo
poi dell’obbligo, altra condizione interessante di questa finta riforma. A parte
i famosi lavori in nero, vogliamo parlare della mitica frase: “senza fattura,
ti posso fare lo sconto del 20%”? Infine l’aspetto goliardico di tutta questa
comica: se non paghi con il bancomat, non c’è alcun problema perché non sono
previste sanzioni. E allora è tutto esattamente come prima! Già gli italiani
non rispettano le norme quando ci sono sanzioni, figuriamoci se non sono
previste. Un vantaggio questa riforma però la porta, un vantaggio alle banche
che hanno la possibilità di vedere aumentare il numero di commissioni. Sempre
questa mattina alla radio parlavano delle partecipare statali, cioè quelle
aziende di cui lo stato è azionista di maggioranza o comunque ne detiene una
quota. Parliamo di un miliardi di euro. Una vera riforma per eliminare queste
partecipazioni e risistemiamo seriamente il debito italiano. Ieri ammetto che
non è stata una grande domenica. Per carità, le cose che dovevo fare le ho
fatte, però è stata una domenica “noiosa” o comunque un po' piatta. Inoltre, complice sicuramente lo sport, mi sento davvero stanco e spossato.
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