21 aprile 2016

PAVIA E DINTORNI

In questo periodo dell'anno, oltre ad ascoltare le canzoni di Vasco Rossi e più in generale le canzoni dei cantautori italiani, penso spesso di andare a Pavia e zone limitrofe. Trovo che il pavese, partendo dalla città di Pavia, sia molto affascinante e lo accosto all'Emilia, per intenderci le zone intorno a Modena, Reggio Emilia o la stessa Bologna. I comuni del pavese, molti sono veramente piccoli sia come territorio che come popolazione, mi piacciono e mi danno l'idea dell'intimità, del tempo che si è fermato. L'altra notte, tornando dal Tribunale di Pavia dove ho portato le schede elettorali, abbiamo fatto una strada, che non avevo mai percorso, che ha tagliato parecchi paesi del pavede e anche di Milano, penso a Bereguardo, Besate, Morimondo e anche cascine che stanno in provincia di Pavia con nomi particolari. Ricordo un viaggio di ritorno che feci da Albenga a Milano in macchina. Uscii al casello di Bereguardo e feci in macchina tutti questi paesi, era estate e faceva un caldo pazzesco, ricordo il deserto nelle piazze. Pavia poi è accostabile a Bologna per via dell'università e dei tanti studenti che riempono la città durante la settimana, poi nel fine settimana come per incanto c'è il vuoto. La canzone degli 883 che più, secondo me, rappresenta Pavia nelle sue storie, anche brutte, è Cumuli di Robe e di Spade. Una canzone che il gruppo dedicò a un amico che all'epoca si drogava e che viveva appunto fuori Pavia in una località. Pavia, come tutte le città della provincia, offre aspetti positivi di vita ma anche negativi. Forse il primo negativo è rappresentato da quel senso di claustrofobia che ti assale. Poi, con l'età che avanza, ti accorgi invece che la libertà, che cercavi da giovane, era proprio li senza bisogno di scappare.

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