3 novembre 2015

ASSENTE

Oggi sono stato Assente. Da me stesso. Purtroppo ero presente nel resto delle cose, per gli altri e per le faccende quotidiane. Il lavoro. Poi dicono che il lavoro nobilita l'uomo, io lo trovo inutile se non per il fatto che quei pochi maledetti e subito servono a sopravvivere. E non dico vivere ma sopravvivere. Sopravvivere e poi forse tra vent'anni avere la propria sicurezza, e quando hai raggiunto la sicurezza vieni stroncato da una malattia. Amen! A Milano, come in ogni altra parte del mondo, e' pieno di clochard. E non tutti questi clochard si trovano in strada per cause inaspettate, molti scelgono volontariamente la vita di strada, stufi di una vita trascorsa quotidianamente a lavorare, a essere parte di un ingranaggio a cui non credono e a cui non vogliono affidare la propria vita. Queste persone mettono al primo posto la liberta', anche se poi in strada impari che la tua liberta' e' amputata, legata a ritmi cadenzati  e a luoghi e a persone da cui dipendere. Se riesci a non dipendere dalle istituzioni sei bravo. Nel vortice del pubblico impiego, vortice in senso eufemistico, ora forse rimettono mano alla contrattazione collettiva. E' solo un paio di anni che lavoriamo senza contratto. 

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