11 novembre 2015

FILOSOFIA SPICCIOLA

Va' beh, il senso di questa vita spesso ci sfugge dalle mani o da sotto il naso. Pensiamo, anche giustamente, che il senso della vita sia il nostro appagamento, una felicità da ricercare in tutti gli agenti che ci condizionano la vita quotidiana. Non voglio dire che sia sbagliato, perchè a tutti, non facciamo gli ipocriti per favore e i falsi moralisti, fa piacere avere una bella macchina, un bel vestito o un bel taglio di capelli o un bel fisico. In fondo non siamo esseri che vivono da soli dentro a un bosco e quindi devono confrontarsi solo con se stessi. Nella vita siamo in mezzo a milioni di persone, situazioni e agenti, con loro ci confrontiamo tutti i giorni e c'è competizione, anche mortale. La tua morte è la mia sopravvivenza. La teoria dei giochi, l'uomo razionale. Sentirsi al top rispetto agli altri. Se perdi un pezzo, ad esempio se perdi i capelli o se non puoi più permetterti la macchina di lusso o se ancora diventi grasso, è un problema serio. Vivere in città, vivere nella società odierna dove gli estremi sono diventati l'ordinario, non fa altro che accentuare la battaglia, l'esasperazione, la perdita del proprio equilibrio. La depressione, l'infelicità, non sono solo dettate dal quel famoso 'nulla' a cui non sappiamo rispondere ma anche da perdite e privazioni, da vedere che gli altri hanno più di te e tu non puoi avere le stesse cose. Funziona così nella testa dell'uomo moderno, forse funzionava così anche nell'antica Roma. Ora, se io oggi dovessi morire e mi venga chiesto di fare un riassunto della mia vita, direi questo: 'non sono stato nè bravo e nè cattivo, ho avuto pregi e difetti, ho rincorso male o bene quegli obiettivi che ritenevo fondamentali per la mia esistenza, spero inoltre se dovessi rinascere di non rifare nuovamente la mia vita ma di cambiare l'interprete'. Quindi, chi può giudicare se l'obiettivo che ho perseverato io era giusto o sbagliato? E' più giusto essere altruista o l'opposto? E' più giusto avere una bella macchina o no? Ultimamente, forse l'età che avanza, forse quel grammo di maturità unito ai capelli grigi, forse tutto e niente, mi accorgo, sentendone l'esigenza, che il motore della vita non è strettamente legato all'appagamento materiale e fisico, ma c'è qualcosa d'altro, di più grande ma allo stesso tempo di molto semplice. Il respiro.

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