8 dicembre 2012

POLITICI

Pare proprio che B. torni in politica e lo fa alla grande dato che a detto pubblicamente che l'Italia gli chiede di tornare e lui, per amore del suo paese, non può lasciarla in questa situazione disastrosa che il governo Monti ha contribuito ad alimentare. Io personalmente non gli chiedo di tornare e, sempre in modo personale, credo che del paese non gli importi proprio nulla, visto che questa situazione è frutto dei suoi governi e dei governi dei suoi amici sinistroidi. Detto questo, se c'è qualcuno che ha provato a fare qualcosa con spiccato disinteresse e lume da economista, questo qualcuno è Mario Monti. Che ha anche contribuito a rendere più credibile il paese a livello internazionale. Comunque di B. una cosa apprezzo cioè il fatto che lui, a differenza degli altri, entra in politica non per affari loschi, per mangiare di più, per rubacchiare ma unicamente per l'immunità e anche per il fatto innocuo che lui ci crede, è convinto di essere utile e onnipotente. Alla fine, forse, B. è il meno dei mali. In compenso ho ascoltato, con ammirazione, la legge riguardo all'incandidabilità dei politici al Parlamento. Praticamente la norma è tutta un'eccezione cioè non ci si può candidare se si è condannati ma ci si può candidare se la condanna....e qui spuntano le mille eccezioni. La solita legge ad hoc. Se fosse stata approvata una legge serie sull'incandidabilità il Parlamento si sarebbe praticamente svuotato. Ma chi fa una norma contro sè stesso?

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