Probabilmente l’idea che lui vuole far passare di se stesso
è questa: o io sono un genio o gli altri per trent’anni erano poca cosa oppure
ancora erano bravi ma non avevano voglia di fare un tubo. Diciamo che per lui,
l’uomo della sinistra più amato a destra, questi tempi sono tempi di verità.
Io, ma non per essere malevolo, credo che tutto questo interesse per l’Italia
sia finto e che si sia dietro molto ma molto protagonismo, arrivismo e
desiderio di stupire con effetti speciali. Saranno le riforme, cioè se e come
verranno fatte, a dare un giudizio sul suo operato. Per il momento, da buon
strillone, sta’ vendendo bene il nuovo futuro dell’Italia. Cambiare banca, o
meglio cambiare conto corrente e banca, non è una cosa semplicissima cioè nel
senso che comporta una serie di pratiche, di firme, di spiegazioni e
soprattutto bisogna naturalmente abituarsi al nuovo mondo. Era un passaggio da
fare, volente o nolente, forse dovevo farlo prima quando gli interessi erano un
filo più alti. L’altra sera con il Franco parlavamo del mio ex dirimpettaio di
casa, cioè il mito assoluto di chi all’epoca voleva fare quella professione e
lui rappresentava una sorta di “arrivato”. Ricordo, come già raccontavo, quando
lo vedevo il venerdì mattina caricare sulla Audi TT le mazze da golf e partire
per il weekend lungo verso qualche posto figo. Naturalmente abbronzatura e
abbigliamento al top. Va’ beh, poi le cose cambiano, i tempi passano e i miti
fortunatamente passano o meglio impari che di miti non ne esistono ma sono solo
costrizioni mentali il costruirsi delle
immagini a cui aspirare. Rimane comunque il simpatico ricordo di una meteora
del nostro paese che ha contribuito a creare intorno a sé parecchie voci e
storie.
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