26 settembre 2012

RADIO LOVE EMILIA

C'è stato il concertone sabato scorso per i terremotati dell'Emilia. I dati parlano da soli: 150.000 spettatori e quasi 4 milioni di euro incassati per la ricostruzione di una se non due scuole distrutte dal sisma. Grande iniziativa dei maggiori artisti italiani. Grande impatto scenografico, grande musica, grande spirito di unione. Ancora una volta la beneficenza, e d'altronde non potrebbe essere tale, viene dalla gente comune. Questo aspetto non è da sottovalutare, anzi è determinante per capire come funzionano eventi importanti come Radio Loves Emilia. Premessi tutti i lati positivi che il concerto ha portato, in termini economici ma anche umani, mi chiedo se sia giusto innanzitutto far gravare la tassa del terremoto alla gente comune. Il prezzo del biglietto, pur basso rispetto al normale prezzo pagato per un concerto di un solo artista, è comunque di 25 euro. Sommiamo questi 25 euro alle spese straordinarie che una coppia di amici sostiene per andare a vedere il concertone di beneficenza (cibo, benzina, eventuali gadgets, ecc) arriviamo mediamente a 60 - 70 euro a persona. Mi sembra, onestamente, che in tempi come questi 60 - 70 euro per una persona normale, e a un concerto mediamente vanno persone normali, siano un piccolo tesoretto. Però non sentiremo mai nessuno lamentarsi di questi 60 - 70 euro spesi perchè la destinazione è nobile e sicura. Ma intanto questi 60 - 70 euro li ha pagati la gente comune, che già è toccata da altre tasse, imposte e rincari. A questo punto mi viene spontaneo un consiglio al Governo: trasformare l'Imu da imposta sul possesso ad imposta di scopo. La gente sarebbe molto più contenta di pagarla. Altra questione: mi sembra che questo tipo di beneficenza sia fin troppo facile per signori che guadagnano milioni di euro nella loro vita. Ci si aspetterebbe, io per lo meno mi aspetterei, una beneficenza non che non abbia origine per tramite di 150.000 persone. 

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