5 maggio 2014

CALCIO ITALIANO



In questo periodo non riesco a scrivere un post ogni giorno come tempo fa mi ero ripromesso di fare. Un po’ mi manca il tempo e un po’ non ho da scrivere. Comunque cerco di mantenere una buona media di post e di scrivere cose sempre appartenenti al mio quotidiano vivere. Per esempio in questo fine settimana appena trascorso sono stato al gazebo per le elezioni amministrative di maggio. Ieri tra l’altro la nostra presenza del gazebo coincideva con la festa del paese e per cui c’è stato un buon passaggio di persone, conoscenti o meno. Come al solito siamo circondati da persone intelligenti e persone che non sono intelligenti. I non intelligenti sono quelli che oggi non ti salutano perché sei suo avversario politico o come piace a loro dire “competitor” (fa figo usare quelle due o tre parole anglosassoni che si conoscono e poi però non sapere parlare correttamente la grammatica inglese) ma che ti saluteranno domani nel caso tu vinca le amministrative e ti diranno pure: “io ti ho votato!”. Il paese come il mondo è veramente una fauna di personalità differenti. L’Inter ha perso il derby con il Milan ma alla fine non me ne importa molto. Tengo l’Inter ma questo calcio mi ha rovinato la passione che avevo da piccolo. L’ultimo esempio paradossale quello avvenuto sabato sera allo stadio Olimpico di Roma cioè una partita che si è giocata perché i capi ultras della squadra hanno dato il loro consenso che si giocasse. E le istituzioni, silenti e fuori dalla realtà come il loro solito, sedute in tribuna, anzi sprofondate nelle poltrone di pelle dello stadio. Questo è lo specchio del nostro paese come funziona oggi. L’ultras che le televisioni hanno immortalato appollaiato come un uccello è già la star di giornali e televisioni. Tra poco mi aspetto di vederlo alla domenica pomeriggio in qualche salotto benpensante.

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