18 maggio 2014

RUSH

Siamo al rush finale delle elezioni amministrative. Rush non è il giocatore irlandese che milito' nella Juventus e non è neppure il recente film che parla di automobili di Formula 1. Rush lo intendo chiaramente come lo sprint finale prima di domenica 25 maggio quando ci saranno appunto le votazioni e il 25 maggio e' il traguardo finale. Il concetto di traguardo per me rimane una cosa abbastanza ambigua e maledetta, nel senso che più lo raggiungi e più ne vuoi raggiungere di traguardi, questa corsa diventa una sorta di corsa per avere sempre qualcosa di più. Queste esperienza elettorale, comunque vada, e' servita a capire un po' da dentro i meccanismi che stanno dietro un' elezione amministrativa, le strategie, le alleanze, i parenti e gli amici che "improvvisamente" diventano conoscenti e aperenti. Un utile esperienza che ti permette di vedere e di studiare più da vicino la giungla umana e di comprenderne la testa. In questi giorni ho visto cose abbastanza interessanti e temo di vederne anche in futuro semmai dovessimo vincere. Sarà materiale per un mio racconto o libro. Il nostro paese e in generale l'Italia sono realtà ancora vecchie da un punto di vista politico. Il sistema politico e' vecchio, la mentalità delle persone nei confronti della politica e' vecchia e bigotta, c'è' una chiusura mentale, parlare di politica e' come parlare in fondo di sesso extraconiugale o di razzismo o di amore diverso. Tabù perché non si deve sapere cosa voto ma tutti poi lo sanno per via indiretta. La politica ancora purtroppo come differenza tra rosso e nero, differenza che serve allo Stato per tenerci disuniti e in silenzio. La vera rivoluzione o il vero svecchiamento della politica non e' quello di Renzi ne' quello di Grillo. Il vero svecchiamento inizia con il ridare ampi poteri al popolo nel decidere. Inoltre, il gruppo a livello di politica non esiste affatto, ognuno corre per se stesso innanzitutto è cavalca l'onda su cui è' sopra. Il gruppo non interessa quasi a nessuno se non esclusivamente per il fatto di appartenere ad un gruppo forte e vincente, poi ognuno dentro vuole solo primeggiare e aspirare ad essere lui a comandare. Come disse un anonimo un giorno "la politica ci ha cagato in testa".

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