31 ottobre 2014

AUTORITARISMO

Una considerazione sul nostro attuale Premier. E' un giovane di successo, sicuramente carismatico, con le idee molto chiare, con una buona forza interiore, propenso al carrierismo e decisamente con buone conoscenze nelle stanze che contano. Oggi ricopre un ruolo importantissimo per il nostro paese, siede su una poltrona decisionale che è forse troppo grande anche per lui. Ma lui sa di essere amato dalla sinistra quanto dalla destra e sa che ha un impatto mediatico notevole. E' fortunato perchè quando perde punti, ci pensano i suoi "nemici" di partito a fargli riconquistare il primato. La sinistra lo vede come il nuove Berlinguer, la destra rivede in lui il Berlusconi dei primi tempi (d'altronde le sue idee molto spesso collimano con quelle di Berlusconi). Tutto ciò sicuramente lo rende felice e lo fa stare bene. Non vorrei però che questo stare bene sia un sentimento che prova solo lui e basta. Un uomo che cammina da solo, in un cammino da finta democrazia e invece riempito da autoritarismo e solitudine. Il nostro Premier fondamentalmente non ha bisogno di nessuno e lo dimostra il fatto che si interessa e parla di qualsiasi aspetto, dall'Ucraina allo sciopero dei lavoratori a Terni. Non vorrei che questa sua solitudine sia alla fine controproducente, portandolo ad uno sfinimento interiore ma allo stesso tempo sia un'arma alla tempia per il nostro paese, che non ha bisogno di autorità, di poteri ristretti e leader che si autoproclamano comandanti. Oltretutto con la scusa che le riforme intraprese dal Governo (se vogliamo considerarle tali) hanno bisogno di tempo per dispiegare i loro effetti, si è deciso di andare a votare tra qualche anno. Mi sembra una decisione dittatoriale che esclude il diritto del popolo ad esprimere il suo giudizio. Ma qui io do colpa anche al Quirinale che asseconda questo stato di fatto.

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