24 ottobre 2014

INTERISMO

Il nostro Premier dice che in una manovra miliardaria come quella appena fatta dal suo Governo, è una bazzecola mettere sul tavolo altri due miliardi. Peccato che, quando le questioni sono diverse, ovvero non è l'UE a chiederlo ma i cittadini, allora magicamente mettere sul tavolo due miliardi diventa un grosso problema. Ormai i nostri politici vivono di sano protagonismo. Ieri intanto Massimo Moratti, il figlio e i suoi stretti collaboratori si sono dimessi dalle loro cariche, in sostanza hanno lasciato la società e Thoir. I motivi ufficiali non li sappiamo e forse non li sapremo mai, anche se Moratti pare aver detto nell'ultima intervista fatta che tra qualche giorno ci accorgeremo di cosa accadrà (le parole sono più o meno simili a quanto detto). A questo punto possiamo immaginare gli scenari più oscuri per l'Inter oppure anche non accadrà nulla. Di sicuro Thoir avrà valutato la situazione patrimoniale dell'Inter prima di comprarla, se l'Inter è in una situazione pre-fallimentare, come è stato detto, lui avrebbe dovuto saperlo. Poi, essendo il nuovo padrone, è libero di mettere gli uomini che vuole e rimuovere quelli in cui non crede che l'operato fatto sia stato sufficiente. In fondo il giocattolo è suo e lui ci gioca con chi vuole. Personalmente, pur non avendo mai sentito parlare prima di Thoir, non lo posso ritenere una persona sprovveduta. E' un magnete, che lavora in diversi settori e come tale opera valutando costi e benefici delle situazioni in cui si trova coinvolto. Secondo me al momento sta valutando con il suo asset dirigenziale le mosse da fare, partendo dal presupposto che l'Inter non naviga in acque felici da un punto di vista del bilancio. Poi tutti gli scenari sono possibili.

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