10 novembre 2012

IL RITORNO

Dato che scrivo con un anticipo disarmante, quello che scrivo in realtà è già accaduto nel mese di ottobre. Poi prometto, seriamente, di rimettermi a scrivere il giorno in cui viene dato il post. Dunque pare che il nostro amico B. abbia fatto un passo indietro e questo è accaduto nel giro di due giorni. Prima annuncia, con strazio popolare, la sua non ricandidatura alle prossime elezioni. Poi prende un condanna. Il giorno dopo fa una conferenza stampa e senza mezzi termini dice che questo paese ha bisogno di una riforma della giustizia (cosa che ha detto mille volte e ha anche provato a farla) e quindi lui è costretto a rimanere in politica per riformare la giustizia. Ormai i balletti del nostro amico B. li conosciamo, diventa sospettoso il fatto che, dopo una condanna, sia mosso da cuore patriottico e decida di rimanere al servizio di noi cittadini. Non gli viene il sospetto che sia in Europa che in Italia non ha più questo grande fascino. Vent'anni fa era tutto diverso, lui era diverso, il paese era diverso, ma ora molte cose sono cambiate. Credo che l'Italia abbia il diritto di avere un futuro dove la parola 'berlusconismo' sia assente del dizionario politico. E invece, a malincuore, saremo costretti a rivivere il solito incubo e poi, dopo di lui, forse le sue generazioni. Ma andare a pescare sull'oceano, no?

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