9 settembre 2014

E.

Rivedere il mio vecchio conoscente E. mi ha fatto piacere. Certo, da un punto di vista emozionale, non era sicuramente facile rivedere una persona con cui ho legato momenti sicuramente non facili della mia esperienza bolognese. Potevano sicuramente scaturirne ricordi o pensieri. Alla fine nulla di questo è accaduto e la visita a Bologna è stata bella come quella di due settimane prima. Alla fine sono comunque passati 4 anni sia per me che anche per lui. Mi era venuto in mente domenica, mentre mangiavo il panino davanti allo stadio, quando feci un colloquio di lavoro per la società Hera di Bologna. Offrivano uno stipendio buono e altre cose interessanti. Alla fine fui scartato. Un po' ci rimasi male. Al di la di questo, mi sono chiesto dove sarei ora e chi sarei se invece mi avessero assunto.Probabilmente vivrei ancora a Bologna, magari non più in centro e magari avrei incontrato un'altra persona. Stesso discorso quando feci un colloquio per un'altra ditta, non andò bene ma questa volta la "colpa" fu la loro, semplicemente avevano deciso di non seguire più quel progetto. Li addirittura offrivano macchina, computer e cellulare. Anche in quel caso, se fosse andato bene, ora probabilmente sarei stato "costretto" a vivere a Bologna. Sono più contento oggi perchè ho la possibilità di andarci quando e come voglio senza l'obbligo di una presenza permanente che in qualche modo mi farebbe perdere quell'entusiasmo di quando ci vado per due giorni. Ieri mi è venuto in mente l'ennesimo progetto fotografico, legato al mondo ultras. Mi è venuto in mente a dir la verità mentre assistevo alla partita del Bologna e guardavo i tifosi incitare la squadra. Come tutti i progetti fotografici anche questo non è assolutamente facile da realizzare ma richiede impegno e costanza, bravura e capacità di avere rapporti umani.

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