30 settembre 2014

PD

Ieri ho ascoltato  su Radio Popolare alcuni passaggi del discorso che Renzi ha fatto alla Direzione del suo partito in merito all'articolo 18. Premesso il fatto che continuo a chiedermi perchè considera questo benedetto art. 18 così fondamentale per la ripresa economica ma n, devo dire che le parole del nostro Premier mi sono sembrate molto cariche di enfasi e metafore, quasi raccontasse una storiella agli alunni che lo ascoltavano, ma di concreto io personalmente non ho colto nulla o ben poco. Purtroppo questo è un limite di questo Governo cioè poca concretezza, riforme che non sono riforme, premi simbolici dati ai cittadini con una mano e poi tolti con l'altra mano. A me personalmente il Pd non è mai piaciuto tanto, negli ultimi tempi è scemato anche quel residuo di speranza che covavo dentro cioè che questo partito fosse veramente il partito della sinistra e quindi vicino ai cittadini. E' anni che questo partito non è più la vera sinistra italiana ma si è uniformato al concetto di partito - azienda tanto caro alla destra da vent'anni a questa parte, oltre al fatto di non aver combinato nulla anche quando ne ha avuto l'occasione. Oggi poi c'è una chiara svolta verso il pensiero ideologico di destra, non solo perchè sono cambiati gli uomini alla direzione del partito ma anche per convenienza, la destra serve alla sinistra per andare avanti a governare. Colgo oggi una sorta di dittatura in questo partito. Evidenetemente questa svolta però piace perchè la sinistra con l'attuale Segretario, che è anche Premier, ha fatto il pieno di consenso popolare. Non vorrei che questo specchiarsi nella destra sia alla fine controproducente come lo sono stati i governi di destra negli anni precedenti. Infine, ascoltando le voci di ieri ho colto invece buoni propositi da Gianni Cuperlo, che mi è sembrato pronto anche ad aperture con la maggioranza del Pd. Un discorso molto aggressivo è stato fatto invece dai vecchi leoni del partito cioè Bersani e D'Alema.

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