6 marzo 2015

OSPEDALE

Questa mattina leggevo della Romagna, della vita estiva che anima quelle terre, del divertimento e della libertà. Questa mattina sono in ospedale. E quando sei in ospedale hai sempre una netta sensazione che la tua libertà sia preclusa o comunque che ti venga rubato un pezzetto della tua vita personale. Di buono c'è che oggi sono a casa dal lavoro e, se non mi infilano negli occhi goccie o cose particolari, posso fare alcune cose quando ho finito la visita. Fuori c'è una bella giornata di sole. Fa freddo ma c'è un sole pazzesco. Domani andiamo via, con la speranza di trovare giornate belle sia come animo che come tempo. Non sono ancora riuscito a vedere una partita della Fortitudo Bologna ma prima o poi andrò al Pala Dozza. Nel frattempo se domani riuscissi a farmi un bel caffè al Barazzo, un giro al Pratello e un paio di foto, sarei già al massimo della contentezza. Dimenticavo: avrei voglia di andare a mangiare da un pugliese al Pratello o dai Bertozzi (mitici)  in via Costa. Sono abbastanza preso da un po' di cose in questo tempo, alcune importanti e altre meno. Di sicuro vivere da soli è emozionante ma allo stesso tempo difficile. Cose a cui pensava prima mamma o papà, ora sono di mia esclusiva competenza e 'gioia'. Al momento smanetto sul cellulare in attesa di essere chiamato dentro. In questi giorni tra visite sportive, dentista e occhi , non mi sto facendo mancare nulla. Almeno mi auguro di limitarmi a questo. 

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