18 ottobre 2013

INTER

L'Inter è diventata indonesiana. Si può leggere da più punti di vista questa notizia. E' la seconda squadra italiana a finire in mani straniere, la Roma fu la prima diventando americana. E' la prima squadra italiana a finire in mani asiatiche, che ultimamente sembrano essere mani affidabili, solide e forti. I nostalgici, giustamente, piangono la perdita di uno storico marco italiano. I nostalgici del calcio, quelli che tifavano Ambrosiana, reclamano giustamente la partenità milanese ed italiana della squadra. Purtroppo la globalizzazione, la crisi economica, il mondo che cambia sono aspetti che ci riguardano e riguardano anche il calcio. Calcio inteso come affare e non come sport. Oggi se vuoi rimanere competitivo, se vuoi essere internazionale, allora devi avere alle spalle una società forte economicamente e organizzata come una multinazionale. L'inter negli ultimi anni, secondo me, era una grande famiglia e quindi ha messo da parte, volutamente o meno, lo spirito di grande impresa internazionale che invece doveva assumere. Credo che l'altro passaggio obbligato che un club di fama internazionale come l'Inter dovrebbe fare è quello di avere un proprio stadio, come ha fatto saggiamente la Juventus e come hanno fatto molti club famosi. Auguriamoci, per il bene dell'Inter e per il cuore dei nostalgici, di ricominciare a vedere l'Inter vincente.

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