14 luglio 2015

20 LUGLIO

Ci sono situazioni che puntualmente ogni anno si ripetono nei giornali e nella televisioni. Il caldo, il freddo, il calcio mercato, le veline semi nude, le spiagge, la crisi, le notti in discoteca, l'inizio della scuola e così via. Sembra quasi che se i giornali e le televisoni non parlano di questo,  perdono pubblico. Magari avessero l'intelligenza mediatica di capire che invece ci sono persone che hanno bisogno di altro e non di sentire sempre le stesse notizie, trite e ritrite, ogni anno, spesso poi sono immagini di repertorio e quindi neppure lo sforzo di mandare in onda immagini attuali. Il 20 luglio ricorre l'anniversario della morte di Alenya Bortolotto. Più volte in questo blog ho scritto della sua vicenda. E ogni anno mi dico che mi piacerebbe portare un fiore sulla sua tomba. Non l'ho ancora fatto ma lo farò. Non sto a raccontare tutta la storia nè la tragica fine di questa ragazza, nè tanto meno sto a parlare di quello che un tempo era il suo fidanzato e che poi è stato il suo crudele assassino. L'estate in città mi mette sempre addosso uno strato di malinconia e tristezza, puntualmente mi vengono alla mente questi episodi che sono sempre immersi nel'oceano di solitudine che caratterizza le città d'estate. Spesso sono passato in Via Corridoni, dietro c'era la mia università (la stessa che frequentava Alenya) ed è una vita molto borghese ma terribilmente solitaria, mi mette sempre un filo di tristezza camminarci. Un'altra cosa che ricordo del funerale sono state le musiche. Invito al viaggio, l'Ave Maria, la Ragazza di Ipanema. Non so, Alenya mi dava la sensazione di essere stata una ragazza colta e preparata, raffinata e di puri sentimenti. Domenica sono andato a correre, per l'ennesima volta, comprendo sempre di più che correre alle 17.30 di pomeriggio con il caldo a manetta e che ti batte in testa non è certo il massimo per la salute. Sono sempre stonato quando torno e anche il giorno successivo. Tra poco arriveranno anche le ferie di agosto. Non so, ma passano gli anni e sento sempre più l'esigenza di affaticarmi meno fisicamente. Non è uno scherzo quando dico che l'età incide sulle energie psico - fisiche.

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