2 febbraio 2014

RIDOTTI MALE

Vent'anni per pensare e fare una legge elettorale che sia degna di questo paese e che permetta la governabilità. Ora, forse, siamo arrivati ad un dunque. Sinistra e destra si sono messe d'accordo per fare il progetto di questa nuova legge elettorale. Forse è giusta ma sicuramente taglia le gambe alla terza voce. Non mi piace onestamente questo accordo tra sinistra e destra, è il segno però che i tempi sono cambiati e forse anche più maturi: se vuoi governare in questo paese è necessario che tu ti faccia amico il tuo nemico storico. In questo momento sono stufo ed estraneo alle beghe politiche di questo paese. Ancora negli ultimi giorni in Parlamento abbiamo assistito a delle situazioni da film comico ma purtroppo non c'è nulla da ridere. Rimpiango i vecchi politici e rimpiango l'Italia che non c'è più, quella che questi scienziati della politica hanno saputo annientare in questi vent'anni. Essere oggi un paese di serie C e ricordarsi quando negli anni ottanata eravamo un paese di serie A fa un po' male. I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri e la classe media spazzata via e caduta nel baratro della sopravvivenza. Non è populismo nè qualunquismo, è la triste fotografia di questa Italia. Siamo a pezzi, ridotti male. Basta guardare la giungla delle imposte e tasse che ogni anno si inventano o modificano. Non si capisce più nulla. E mi viene tristezza nel vedere l'anziana che non capisce neanche cosa deve pagare. L'errore che abbiamo tutti noi cittadini commesso è stato quello di permettere troppo ai signori seduti in Parlamento. E siamo anche un popolo buono, perchè in altri paesi non finisce a tarallucci e vino come qui in Italia.

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