20 febbraio 2014

SANREMO

Ogni anno ci tocca pagare l'obolo di Sanremo alla televisione pubblica. E' una maledizione che ci accompagna e di cui non ci libereremo mai più. Stessi cantanti, stessi conduttori, stesso palco, stesse idee, stesso canale Rai. Non cambia proprio nulla, nemmeno noi nei confronti di Sanremo, che lo vediamo come un qualcosa che comunque deve esserci, che fa parte della nostra tradizione. Io penso invece che sia la pillola che ci infilano dietro ogni anno e noi siamo contenti di prenderla. Per un settimana tutto si ferma e parliamo naturalmente di Sanremo, poi fa nulla se a Roma giocano con i nostri sederi. Calcio, tette e Sanremo, la medicina per tenera buoni gli italiani. Una volta potevo anche capirlo Sanremo, ma oggi sinceramente no. E' praticamente un programma inutile con un inutile gara. Ma quando mai i cantanti si mettono in gara? E poi gli ospiti che senso hanno? Cioè, un ospite italiano che va' a Sanremo significa sminuire chi invece gareggia. Sono le classiche italianate che tanto ci piacciono. Sto leggendo Tondelli e mi accorgo di quanto sia bravo a scrivere, una scrittura veloce, fresca e senza inibizioni. L'ho già detto più volte: Tondelli è stato un grande, la sua morte un grandissimo peccato. Uno scrittore come Tondelli per la cultura italiana ci vorrebbe oggi. soltanto il suo modo di raccontare il paese reale. Correggio. Pier Vittorio. 

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