23 dicembre 2014

IL TEPPISTA

A leggere alcuni libri che parlano di ultras noto che viene fuori una sorta di idolatria o mitizzazione. Personaggi, non certo stinchi di santo, passano per 'capi popolo' e questo può amche andare bene ma farli passare per miti generazionali direi assolutamente di no. Senza moralismi o altro perché tutti sbagliamo. Il fatto però che vengano raccontate e romanzate le gesta di chi accoltella o uccide un rivale sugli spalti può diventare pericoloso in tempi attuali in cui la violenza e l'emulazione sono all'ordine del giorno per molti ragazzi che vogliono emergere, sentirsi qualcuno e uscire dalla realta' che li circonda, in una città poi come Miano in cui l'emarginazione e' molto netta. Il libro di Giorgio Specchia che racconta le gesta di Nino Ciccarelli, noto capo ultra' della curva nord di Milano, si discosta decisamente dalla strada della 'mitizzazione' ma semmai spinge per raccontare, senza la pretesa di mettere sul piedistallo il protagonista, le rocambolesche gesta di un ragazzo che dagli spalti sale la piramide del comando in curva fino ad entrare anche nella movida maledetta di Milano, dove aneddoti su giocatori, veline e personaggi famosi sono all'ordine del giorno, di cui molti sanno ma si preferisce tacere. Dove calcio, sesso e droga non è solo un luogo comune ma una realtà della vita notturna milanese. Nino e' un vincitore da punto di vista della moralità da strada, non colpisce alle spalle, non fa l'infame e la sua regola è il sangue freddo. Ma Nino e' anche un perdente, purtroppo. Sa di essere un teppista e quindi la sua vita segnata lo accompagnerà sempre e sa anche che il calcio, quel calcio a cui a dedicato le giornate in curva e' nella realtà un mondo di prostitute e droga, dove i miti domenicali diventano fantocci infarciti dei peggio vizi. Specchia usa il protagonista per raccontare anche una Milano, quegli degli anni ottanta e poi novanta, che cambia radicalmente. L'eroina e le morti di Aids, la cocaina che da droga dei ricchi diventa droga per tutte le classi sociali (un pippotto costa quanto una pizza è una birra), le mode che si susseguono e investono e svestono i ragazzi. Non è' un capolavoro ma è un libro che con umiltà racconta da dentro non solo le logiche del mondo ultras ma anche la connivenza tra questo mondo è il mondo oscuro della città, quello dei prive', degli affari poco puliti, della vita modaiola e dei segreti. Anni fa, leggendo su un quotidiano un articolo che parlava del protagonista del libro, mi chiesi come mai le vicende di un personaggio del genere dovessero essere raccontate solo da sterili articoli e spesso poco veritieri.

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