18 dicembre 2014

PROCESSO

Ieri sera siamo stati in un locale che ha aperto da poco. Un locale dove cucinano pizza o anche grill. E' arredato bene e si trova in un edificio nella zona industriale dove abito. In quell'edificio ero stato sì e no due volte quando consegnavo i giornalini per il Comune. Mi è sempre sembrato un edificio vuoto e un po' abbandonato. Devo dire che, almeno nell'ala dove cìè questo locale, l'edificio si presenta bene e per essere un mercoledì c'erano anche persone fuori a mangiare. Non era pieno però. Ieri è arrivata anche la sentenza della Corte d'Appello che ha condannato a 16 anni Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi. Va' bene, se parliamo di un evento come quello di Garlasco o come di Cogne e di Perugia o altri ancora, si apre sempre un mondo di idee e interpretazioni personali. Leggendo i giornali e ascoltando la televisione sembra proprio che gli indizi a carico di Stasi erano molto marcati. Credo che ora ci sia la Cassazione, cioè l'ultimo stadio dell'iter processuale. Mi sono personalmente stupito dei 16 anni, dettati dal rito abbreviato che comporta una riduzione di pena ma anche perchè a Stasi non è stata addebitata un'aggravante altrimenti gli anni erano di più. Il mio personale giudizio da uomo della strada è che un omicidio ha sempre insito l'aggravante della crudeltà. Uccidere è crudele, punto e basta. E mettere in scena il falso ritrovamento e il depistaggio delle indagini è altrettanto crudele nei confronti di chi ha perduto una persona cara. Entro 90 giorni, se non sbaglio, verranno emesse le motivazioni che hanno portato la Corte a questa decisione. Ora naturalmente i media si scateneranno a raccontare la storia di Garlasco. Io a Garlasco ci dovrei andare ma non per questa storia ma perchè c'è un negozio di fotografia molto interessante e, da quanto mi è stato detto, molto riconosciuto.

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