16 maggio 2013

MORIRE

A Milano si può anche morire di picconate in una mattina di sabato. E' quello che è accaduto sabato scorso nella nostra città. Non ci sono parole da dire ma solo rammarico o meglio rabbia. Due ragazzi morti e altre persone ferite. Un pazzo scatenato ha raccolto un piccone in un cantiere di lavoro e poi è andato in giro nel quartiere Niguarda a colpire chi gli capitava davanti. Non ci sono parole se pensiamo che questa persona era senza fissa dimore, senza lavoro, con precedenti penali ed irregolare. Cosa ci facesse ancora in Italia è un mistero. Mi è capitato qualche volta di essere in giro all'alba a Milano e sinceramente non ho mai pensato che il pericolo di incontrare persone fuori di testa è dietro l'angolo. I due ragazzi morti si chiamavano Alessandro e Daniele. Due ragazzi che non si conoscevano e che non si sono mai incontrati, due ragazzi probabilmente con vite diverse ma purtroppo accomunati da un destino davvero terribile. Credo che le autorità debbano seriamente interrogarsi su cosa fare, su cosa fare ora dinnanzi ad una criminalità sempre più incalzante. Colpa della fame, della mancanza di soldi, delle droghe, della vita clandestina che molti devono subire. Sembra retorica ma a essere vittime sono innanzitutto persone e famiglie innocenti ma anche noi tutti, società perbene, che si sente sempre più accerchiata e sotto pressione. Non è un monito contro gli extra-comunitari in Italia ma occorre una rigida presa di posizione che porti a controlli più severi e concreta azione di espatrio per chi risulta irregolare o pericoloso.

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