15 aprile 2012

PIERMARIO MOROSINI

Ieri per lo sport ma anche per noi tutti è stata una giornata brutta. La morte sul campo del giovane calciatore del Livorno ci ha evidentemente scossi. Piermario Morosini, così si chiamava, è deceduto sul campo di gioco di Pescara in seguito ad un arresto cardiaco. Sono stati inutili gli interventi dei medici sul campo e poi dell'autoambulanza che lo ha trasportato all'Ospedale di Pescara. Aveva 25 anni, avrebbe compiuto i 26 a luglio. La perdita di una vita umana è sempre una cosa molto triste e ci si interroga sempre sul perchè di tante cose. Sicuramente la vita di questo giovane ragazzo e giovane calciatore è stata molto singolare, drammatica. Ha perso entrambi i genitori, ha perso un fratello ed una sorella è gravemente ammalata. Perchè? E' la domanda che mi sono posto ieri sera prima di addormentarmi, è la domanda che mi è saltata in mente questa mattina. Io una risposta, mia personale e non supportata da alcun fondamento teologico, almeno credo, la ho però non credo che questo post, dedicato unicamente a ricordare Piermario Morosini, sia quello più adatto. Sicuramente la vita lo ha messo a dura prova, gli ha regalato anche emozioni positive come realizzare il sogno della sua vita cioè giocare al pallone a livello professionistico, però il peso delle perdite umane dei suoi cari lo hanno sicuramente segnato moralmente e psicologicamente. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un ragazzo serio, professionale, silenzioso e generoso in campo. Lo vogliamo ricordare così. Come un eletto, scelto da Gesù, per stargli vicino da adesso in poi, Si sa, solo gli eletti possono sedersi affianco a Gesù in cielo. Naturalmente, e giustamente direi, le trasmissioni sportive e non hanno dedicato ampio spazio a questo tragico avvenimento. Hanno fatto il loro lavoro, cioè quello di informare noi tutti su quanto avveniva a Pescara. Ultimamente di episodi simili ne sono capitati nel mondo del calcio, e non solo. Credo sia giunta ora, per fermare questa emorragia, che lo sport stesso cominci seriamente ad interrogarsi sul perchè accadano questi eventi in atleti che sono quasi giornalmente controllati sotto l'aspetto medico. Troppo stress sportivo? Vita irregolare? Abuso di farmaci per curare le varie patologie che possono incorrere nella carriera sportiva? Penso che a questi interrogativi occorra dare risposta, penso che questa sia la sfida del futuro per lo sport.

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