28 febbraio 2015

COMUNE

Gli enti locali sono allo sbando, alla frutta, all'indigestione. Siamo alla fine e il Governo non ha un occhio di riguardo per questa penosa situazione. I piccoli Comuni come il mio devono lavorare tutti i giorni in uno stato di precariato: pochi soldi, poche risorse umane, tante funzioni, poca professionalità e nessuna prospettiva di crescita per il lavoratore. Uno scenario davvero deprimente e crudo, che da l'idea di come sono messe alcune istituzioni in Italia. Io personalmente mi faccio veramente il culo per tirare avanti il mio ufficio, di cui sono l'unica risorsa, ma mi rendo conto che più lavori e più ogni giorno arrivano nuove funzioni da svolgere, nuovi obblighi e tante perdite di tempo imposte dall'alto. Lavorando nel Comune mi sono reso conto in questi anni quanta confusione e quanta mediocrità ci sia nelle persone e nelle leggi che lo governano. Dovrebbe essere invece l'istituzione che funziona meglio nel nostro paese visto che è il primo contatto che il cittadino ha con le istituzioni e invece partiamo male dal gradino più basso. Una concreta e seria riforma non c'è ancora stata e non so se mai ci sarà. Dico solo questo, paragoniamo un ente locale ad un'azienda: non è possibile che un mandato di 5 anni si riduca, tra cose varie e perdite di tempo, a 3 anni di lavoro effettivo prima delle nuove elezioni. Che cosa produci in 3 anni? Nulla. Perchè chiunque, anche senza esperienza, può andare a governare un ente locale? Va' bene, oggi stacco e vado in palestra e poi a fare due fotografie. Ieri ho finito il libro di Weiner Molteni. Questa sera o domani ne inizio un'altro. E tutto il resto è noia...

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