29 luglio 2013

STUDIARE

Studiare è come lo sport, non puoi smettere di farlo altrimenti perdi l'abitudine e la tonicità. Il mio problema è sempre stato, in parte lo è ancora, quello di vedere lo studio come un obbligo, un dovere morale, una costrizione fisica. E' il modo più sbagliato per avere un approccio allo studio proficuo. Lo studio è anche dovere, come lo è lo sport, ma il principio fondante deve essere quello del divertimento, della voglia di apprendere, del gusto di fare piccoli passi in avanti ogni qual volta apprendi una nozione che non conoscevi prima. Sono sicuro che questo approccio sbagliato allo studio, e quindi il non avere un metodo di studio adeguato, derivi anche dalla scuola italiana. Per esempio ricordo di aver sempre dovuto imparare a memoria le poesie, di avere studiato con maestre che non erano per niente "giovanili" come metodo di insegnamento. Mia sorella Stefania ha avuto la fortuna di avere una maestra che era abbastanza "rivoluzionaria", infatti mia sorella ha una grande dote che secondo me ha sfruttato poco cioè quella di sapere imparare con il minimo sforzo possibile. Sono sicuro che se avesse continuato gli studi universitari, avrebbe avuto buoni risultati. Quando frequentavo un centro sportivo della zona, ricordo di aver conosciuto un tizio che era dirigente in una grossa azienda farmaceutica. Nonostante la posizione professionale acquisita non aveva perso il gusto di studiare, per se stesso innanzitutto ma anche perchè il suo sogno era quello di fare il revisore contabile, pertanto si era iscritto nuovamente all'università e studiava oltre che lavorare. Altri esempi ho avuto nel corso della vita. Non ultimo il mio professore dell'università che mi scrive dicendomi di non mollare assolutamente l'allenamento giornaliero allo studio...

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